Da quando abbiamo iniziato la collaborazione pubblicitaria con Facebook,
siamo stati fatti oggetto di continui attacchi da parte di alcuni facinorosi,
pronti a commentare in maniera becera qualsiasi nostro post. In taluni casi si
è passato addirittura a definirci truffatori, meritevoli quindi di una querela
immediata. Altri infine a corollario dei post inneggiano a forme più o meno
esplicite di suicidio come unica possibilità di soluzione ai problemi
economici.
Partiamo da questi ultimi. Provo particolare fastidio nei commenti
proposti da queste persone perché mai si dovrebbe scherzare su disgrazie altrui,
figuriamoci definire il suicidio una
soluzione.
Per gli altri che stanno rovesciando su di noi le proprie frustrazioni
ed in genere per tutti coloro che scrivono turpiloqui in risposta a dei post
che pubblica Facebook, ho alcune domande da porre.
Primo - Avete mai avuto contatti con la nostra Azienda?
Secondo – Avete mai avuto problemi di pignoramenti, debiti impagati o
problemi economici?
Terzo – Avete mai subito una truffa?
Quarto – Vi siete mai suicidati?
Qualcuna di queste domande potrà sembrare quantomeno bizzarra ma
concedetemi qualche istante e saprò essere più chiaro.
Tutti coloro che commentano i post così come ho rappresentato sopra,
rappresentano pienamente il male atavico del titolo. Capaci di parlare,
giudicare, esprimere odio, per qualcosa che non conoscono.
A qualcuno ho chiesto se conosceva il saldo e stralcio, mi hanno
risposto che siamo amici delle banche! Ad altri ho chiesto se parlavano per
esperienza diretta, la risposta è che loro mai si sarebbero trovati in queste
situazioni! Tutti non hanno mai avuto nessun contatto con noi! Nessuno si è mai
suicidato per poterci raccontare come l’esperienza sia d’aiuto per risolvere i
problemi economici.
Emerge quindi la volontà di ledere e soprattutto di parlare senza conoscere.
Questo è il male atavico.
Parlare, giudicare, agire senza conoscenza.
Spesso si parla della “casta” e degli enormi guadagni che ricevono ogni
giorno per non “fare nulla”.
Nessuno però pone l’accento sull’incapacità degli stessi nel fare e dei
danni che producono, realmente enormi, quando fanno senza averne le competenze.
Anche questo è un altro esempio di male atavico di “alcuni” Italiani.
Adesso mi fermo qui, anche perché sono certo che i facinorosi non
leggeranno questo post. Non ne hanno la capacità e gli mancherebbe la
necessaria comprensione! L’immagine rappresenta bene il concetto, “a lavare la
testa all’asino, si perde il tempo, l’acqua ed il sapone!”
Capisco che viviamo in una società dove tutti vogliono partecipare al “rumore”,
ma come diceva Charles Caleb Colton “quando non hai niente da dire, non dire
niente.”