martedì 19 novembre 2013

Il male atavico di “alcuni” Italiani

Da quando abbiamo iniziato la collaborazione pubblicitaria con Facebook, siamo stati fatti oggetto di continui attacchi da parte di alcuni facinorosi, pronti a commentare in maniera becera qualsiasi nostro post. In taluni casi si è passato addirittura a definirci truffatori, meritevoli quindi di una querela immediata. Altri infine a corollario dei post inneggiano a forme più o meno esplicite di suicidio come unica possibilità di soluzione ai problemi economici.
Partiamo da questi ultimi. Provo particolare fastidio nei commenti proposti da queste persone perché mai si dovrebbe scherzare su disgrazie altrui, figuriamoci definire il  suicidio una soluzione.
Per gli altri che stanno rovesciando su di noi le proprie frustrazioni ed in genere per tutti coloro che scrivono turpiloqui in risposta a dei post che pubblica Facebook, ho alcune domande da porre.

Primo - Avete mai avuto contatti con la nostra Azienda?
Secondo – Avete mai avuto problemi di pignoramenti, debiti impagati o problemi economici?
Terzo – Avete mai subito una truffa?
Quarto – Vi siete mai suicidati?
Qualcuna di queste domande potrà sembrare quantomeno bizzarra ma concedetemi qualche istante e saprò essere più chiaro.
Tutti coloro che commentano i post così come ho rappresentato sopra, rappresentano pienamente il male atavico del titolo. Capaci di parlare, giudicare, esprimere odio, per qualcosa che non conoscono.
A qualcuno ho chiesto se conosceva il saldo e stralcio, mi hanno risposto che siamo amici delle banche! Ad altri ho chiesto se parlavano per esperienza diretta, la risposta è che loro mai si sarebbero trovati in queste situazioni! Tutti non hanno mai avuto nessun contatto con noi! Nessuno si è mai suicidato per poterci raccontare come l’esperienza sia d’aiuto per risolvere i problemi economici.
Emerge quindi la volontà di ledere e soprattutto di parlare senza conoscere. Questo è il male atavico.
Parlare, giudicare, agire senza conoscenza.
Spesso si parla della “casta” e degli enormi guadagni che ricevono ogni giorno per non “fare nulla”.
Nessuno però pone l’accento sull’incapacità degli stessi nel fare e dei danni che producono, realmente enormi, quando fanno senza averne le competenze. Anche questo è un altro esempio di male atavico di “alcuni” Italiani.
Adesso mi fermo qui, anche perché sono certo che i facinorosi non leggeranno questo post. Non ne hanno la capacità e gli mancherebbe la necessaria comprensione! L’immagine rappresenta bene il concetto, “a lavare la testa all’asino, si perde il tempo, l’acqua ed il sapone!”

Capisco che viviamo in una società dove tutti vogliono partecipare al “rumore”, ma come diceva Charles Caleb Colton “quando non hai niente da dire, non dire niente.” 

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